
Siria, la guerra silenziosa: "I bambini hanno bisogno"
Non tutte le guerre hanno la stessa risonanza, purtroppo. La guerra civile in Siria, ad esempio, nonostante sia in corso senza interruzioni dal 2011, a oggi non ha quasi più copertura mediatica, con la conseguente diminuzione delle donazioni e dell’attenzione da parte dell’opinione pubblica occidentale. Per fortuna esistono associazioni locali che, nonostante le (o forse proprio grazie alle) piccole dimensioni continuano a interessarsi della questione e a portare aiuti alimentari e sanitari nei luoghi della Siria dove c’è più bisogno. Una di queste associazioni, “Il Cuore nel Mondo“, ha sede a Milano ed è stata fondata da una donna di Santo Stefano Ticino, Claudia Ceniti.
"L’associazione opera su diversi fronti – spiega Claudia –. Ad esempio, a Gaziantep c’è il Centro “Al Anees - Progetto Sorriso“ che si occupa di bambini con gravi patologie psichiche e fisiche. Qui ci sono molti bambini profughi siriani con disabilità, molti dei quali autistici: una malattia che è aumentata molto come diffusione in questa zona, con grande probabilità a causa dell’uso di armi chimiche. Distribuiamo anche mensilmente gli aiuti alimentari, principalmente pane e latte, a un campo profughi siriano: potendo solo operare in Turchia e non in Siria, però, la maggior parte delle nostre attività è concentrata qui mentre il resto delle missioni viene portato avanti grazie ai contatti interni con medici e professionisti siriani". Una bella storia ha legato “Il Cuore nel Mondo OdV“ e “Il Giorno“: nel 2016 una gara di solidarietà sul web aveva portato la piccola Mayar, una bimba profuga siriana, a essere operata in Italia e salvata dalla sua rarissima patologia al fegato. E tante iniziative di solidarietà Claudia le ha organizzate anche nel Magentino, a Bareggio per esempio. "Come associazione noi non facciamo distinzioni e aiutiamo tutti i siriani bisognosi – spiega Claudia – sia tra le famiglie contrarie al regime sia tra quelle favorevoli. Certo, tra le fila dei profughi il bisogno è solitamente più alto, più urgente. So che in alcuni periodi alcune guerre “vanno più di moda“ rispetto ad altre, ma io spero tanto che l’attenzione sui piccoli siriani non venga meno".