ROSELLA FORMENTI
Cronaca

"Smart working? Bella innovazione"

Una ricerca condotta dagli studenti della Liuc svela la soddisfazione dell’81% dei manager risorse umane.

di Rosella Formenti

L’emergenza sanitaria determinata dal Covid 19 e il conseguente periodo di lockdown hanno portato cambiamenti nel mondo del lavoro, attuati nell’immediato per rispondere alla situazione imprevista e nuova creata dalla pandemia. Un’indagine portata avanti dagli studenti del Master in Human Resources Management & Organizational Learning della Liuc Business School di Castellanza si è occupata del mondo delle risorse umane sottoponendo un questionario – nel periodo dal 22 aprile al 10 maggio – a “human resorce managers“ di importanti aziende, tutte in Italia, il 66% lombarde, il 50% con fatturato annuo oltre i 50 milioni di euro. Due le domande sulle quali si è basato lo studio: come il mondo delle risorse umane ha reagito al Covid e quali sono le buone pratiche adottate dai manager che rimarranno a far parte della vita aziendale anche dopo la fase post emergenza Covid. Sono 233 le risposte raccolte, dall’indagine emerge che il 97% dei manager coinvolti ha utilizzato lo smartworking e che il 57% già lo sperimentava in precedenza. Complessivamente il 37% si è detto molto soddisfatto, il 44% soddisfatto, mentre l’11% lo ritiene uno strumento con potenzialità. Tra le criticità in evidenza la gestione del carico del lavoro e le difficoltà a trovare un corretto equilibrio tra vita privata e quella lavorativa, tra le potenzialità l’ottimizzazione dei tempi legati agli spostamenti con conseguente riduzione dei costi e l’aumento della produttività, quanto al dopo lockdown per il 50% dei manager che hanno risposto lo smartworking resterà un perno della vita aziendale mentre per il 22% sarà utilizzato anche se non strettamente necessario.

Commenta Daniela Mazzara, direttore del Master: "L’indagine è stata molto utile per gli studenti che si sono trovati impegnati in una vera attività di ricerca e hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con HR manager di prestigiose aziende". Ma come sarà il profilo dell’ HR manager del futuro? Risponde ancora Mazzara: "Dovrà essere un attivatore della digitalizzazione, in grado di rivedere i processi di organizzazione del lavoro e gestionali con una forte spinta verso l’informatizzazione, dovrà essere un agente del cambiamento promuovendo altre modalità di lavoro e dovrà avere un ruolo politico cruciale, diventerà l’interlocutore aziendale al quale è affidata la missione di generare il consenso per favorire un clima di fiducia e favorevole alle attività e agli obiettivi aziendali".