
Sos inquinamento Nel pozzo di prima falda trovato cromo esavalente I valori sono alle stelle
di Camilla Garavaglia
Dei tre pozzi di prima falda presenti in Casorezzo e analizzati dal comitato "Salviamo il Paesaggio" uno è contaminato da cromo e cromo esavalente, con valori di molto superiori rispetto al limite concesso per norma. Il pozzo contaminato si trova nei pressi del campo sportivo comunale: trattandosi di un pozzo di prima falda la sua acqua viene utilizzata per l’irrigazione del campo sportivo e non viene perciò bevuta o consumata in altro modo dai cittadini: una precisazione rassicurante, anche se l’allarme contaminazione resta.
A voler far parlare i numeri, il cromo presente è quasi quattro volte il consentito (182 microgrammi per litro, valore limite 50) e la presenza del cromo esavalente, quello più dannoso, è maggiore di 24 volte rispetto al limite consentito (119 microgrammi per litro, il massimo consentito è 5). Perché il comitato "Salviamo il Paesaggio" ha voluto commissionare queste analisi a un laboratorio privato e consegnare al Comune di Casorezzo i risultati? A rispondere è la dottoressa Giuliana Cislaghi: "Come Comitato abbiamo sempre chiesto la caratterizzazione ambientale e della falda freatica dell’area coinvolta dalla presenza delle attività legate alla cava Rg17 (ex ATEg11), ma abbiamo aspettato prima di agire per conto nostro perché fiduciosi dell’attenzione degli enti amministrativi locali. Ora, i risultati di laboratorio non hanno evidenziato contaminazioni nei due pozzi casorezzesi a nord-ovest dell’abitato: considerando che la falda procede in direzione nordovest-sudest, ci deve essere qualcosa tra i primi pozzi e il terzo che provoca la contaminazione". Il sindaco Pierluca Oldani ha già informato, come da Testo Unico per l’ambiente, Regione Lombardia e Arpa, oltre che la Città Metropolitana.
Ha avvisato poi anche Ats, a causa del rischio sanitario, e Cap Holding, che potrà confrontare questi dati con quelli del 2013: ora gli enti saranno tenuti a un secondo controllo che ufficializzi o smentisca la contaminazione, al fine di identificare gli eventuali responsabili e procedere a una bonifica. "Abbiamo chiesto di fare finalmente luce sulle reali condizioni di inquinamento della falda acquifera del nostro territorio, troppo spesso derubricate come storiche e non rilevanti dalle autorità di controllo".