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Miogni, il sottosegretario Ostellari indica la via: “Ci vuole un nuovo carcere”

L’esponente del governo ha effettuato un sopralluogo nella vecchia casa circondariale di Varese. Sul piatto anche l’ipotesi di un’opera di ristrutturazione, caldeggiata anche dal Comune. Il sindaco Davide Galimberti: “Si possono utilizzare i locali del comando di via Sempione”

Il carcere dei Miogni a Varese; nel riquadro, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari

Il carcere dei Miogni a Varese; nel riquadro, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari

Varese, 14 aprile 2025 – Le condizioni del carcere di Varese sono oggetto di dibattito da tempo immemore. La sua posizione nel pieno centro della città-giardino e i problemi di una struttura vecchia e poco funzionale ne fanno da tempo un candidato alla demolizione.

Le amministrazioni comunali che si sono succedute a Palazzo Estense, di qualsiasi colore fossero, si sono trovate prima o poi sul tavolo il tema della realizzazione di una nuova casa circondariale (o di una radicale riqualificazione di quella esistente). In passato erano state anche individuate aree ritenute adatte all’edificazione. Nessun piano, però, è andato in porto.

Il carcere dei Miogni resta lì, a poche centinaia di metri da Palazzo Estense e dalle piazze principali di Varese, senza che siano state apportati significativi miglioramenti. Oggi, lunedì 14 aprile, ai Miogni ha fatto tappa il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari.

La visita

"Il sovraffollamento è sicuramente uno dei problemi che abbiamo ereditato dal passato, che è parzialmente presente anche in questo istituto – ha osservato l’esponente del governo Meloni al termine del sopralluogo – ma quello che abbiamo potuto verificare è l'assenza per 24 anni circa di una programmazione effettiva sotto il profilo della edilizia penitenziaria".

L’istituto, ha affermato Ostellari, “è stato sostanzialmente abbandonato. Noi adesso ci siamo rimboccati le maniche. Non pensiamo al passato, guardiamo però il presente. C'è bisogno sicuramente di una opera di ristrutturazione di questo edificio, che può essere ovviamente anche programmata con la disponibilità del territorio e di questa amministrazione che ha manifestato anche oggi la possibilità di fornire uno spazio".

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Le possibilità

"Il futuro di questo territorio - ha aggiunto - vedrà ancora questo edificio, questo carcere oppure vedrà un nuovo edificio? Io credo che è una valutazione che dovremo fare assieme con chi rappresenta questa città e questo territorio. E credo però sotto il profilo trattamentale che un nuovo carcere potrebbe costituire un'opportunità”.

In particolare potendo avviare esperienze virtuose che consentano ai detenuti di ampliare i loro orizzonti e di prepararsi a un futuro diverso dal sole a scacchi. Si deve valutare "l'opportunità ad esempio di spazi adeguati per il lavoro, spazi adeguati per la formazione, che sono gli unici strumenti fondamentali e idonei per rieducare davvero. Il 98% di chi è all'interno di un percorso rieducativo impara qualche cosa poi quando esce non delinque più. Su questo dobbiamo investire".

La risposta

Immediata la disponibilità del Comune di Varese: "L'utilizzo dei locali del Comando di via Sempione consentirebbe una maggiore vivibilità della struttura sia per il personale sia per i detenuti - ha detto il sindaco Davide Galimberti durante l'incontro - attraverso una migliore distribuzione degli spazi usufruendo di ambienti aggiuntivi dedicati a funzioni amministrative".