ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Spacciatore accoltellato a Castiglione, i due carabinieri accusati anche di rapina aggravata

Confermata la custodia cautelare in carcere per i due militari, che dovranno rispondere anche di sequestro di persona e porto abusivo d’armi oltre che di tentato omicidio

Un'operazione dei carabinieri, supportati anche dal gruppo "Cacciatori", nei boschi dello spaccio in provincia di Varese

Castiglione Olona (Varese), 14 luglio 2024 – I due carabinieri, arrestati sabato, dopo l’accoltellamento di un extracomunitario in un’area boschiva nota zona di spaccio a Castiglione Olona rimangono in carcere. Intanto emergono nuovi elementi su una vicenda che presenta comunque ancora diversi aspetti da chiarire. A comunicarli è la Procura di Varese. Il primo. Ieri, mercoledì 10 luglio, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Varese, Marcello Buffa non ha convalidato il fermo dei due carabinieri ma ha disposto per entrambi la misura cautelare della custodia in carcere. I reati di cui sono accusati i due militari sono: tentato omicidio, rapine aggravate (quindi più di un episodio), sequestro di persona e porto abusivo di armi. Sempre da parte della Procura viene delineato il quadro di quanto accaduto sabato notte nelle zone boschive di Castiglione Olona: “Da quanto emerso sino ad ora dalle indagini coordinate dal Procuratore e dai due componenti del gruppo Tutela delle Istituzioni, i due militari, nella serata del 5 luglio scorso, liberi dal servizio e in assenza di un ordine d’impiego, avrebbero chiesto, poche ore prima dell’aggressione, a una pattuglia della stazione di Castiglione Olona, in servizio in quel territorio, di allontanarsi per evitare di far scoprire la loro presenza simulata in zona, apparentemente finalizzata ad accertare l’esistenza di possibili bivacchi o di spacciatori di stupefacenti nelle adiacenti zone boschive”.

I due militari sospesi dal servizio

Quanto accaduto lascia però intendere che i due, liberi dal servizio e senza alcun ordine da parte dei propri superiori, si trovassero in quella zona con ben altri intenti. La Procura sottolinea con forza come quanto è accaduto sia “totalmente estraneo alle procedure previste ed attuate dall'Arma nell'ambito del settore della prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio nei boschi, unitamente agli Squadroni Cacciatori impiegati da oltre un anno nella Provincia di Varese: e difatti l'Arma ha già sospeso dal servizio i militari coinvolti”