REDAZIONE VARESE

“Sia chiaro, tu muori. Capisco perché Turetta ha fatto quello che ha fatto”: 23enne arrestato per stalking a Varese

Il giovane aveva mandato messaggi minatori alla ragazza con cui si frequentava da febbraio e che l’aveva lasciato. Sabato 19 aprile ha chiamato i carabinieri chiedendo di essere arrestato, "in carcere ho almeno la dignità di avere vitto e alloggio perché fuori nessuno mi aiuta”

Filippo Turetta durante l'interrogatorio come imputato nel processo per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin

Filippo Turetta durante l'interrogatorio come imputato nel processo per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin

Varese, 22 aprile 2025 – "Io comprendo perché tanti ragazzi, come Filippo Turetta, arrivano a compiere certe azioni". Una frase agghiacciante, considerando che il riferimento è a uno dei femminicidi più atroci degli ultimi tempi, quello che ha visto come vittima del suo ex Giulia Cecchettin, massacrata con 75 coltellate perché aveva scelto di non voler più stare con quello che poi le avrebbe tolto la vita. A scrivere queste parole proprio alla sua ex è stato un ragazzo di 23 anni, adesso arrestato dai carabinieri per stalking. A ricostruire la vicenda è il quotidiano locale “La Prealpina”. 

Lo scorso mercoledì il ventitreenne ha iniziato a inviare messaggi minatori alla giovane con cui usciva da febbraio. Al messaggio relativo a Turetta aveva aggiunto: “non giustifico il gesto in sé ma comprendo e giustifico con tutta la mia forza il motivo". Agli investigatori, la ragazza, appena ventenne, ha raccontato che si erano lasciati lo scorso 16 aprile, dopo una lite, e che dal giorno dopo lui aveva iniziato a scriverle centinaia di messaggi minacciosi come "sia chiaro, tu muori, magari tra vent'anni ma ti ammazzo, oggi non ne esci viva".

Il ragazzo - che non ha né casa né lavoro - ha già precedenti per maltrattamenti verso la madre e il fratello. Sabato ha chiamato i carabinieri chiedendo di essere arrestato, perché "in carcere ho almeno la dignità di avere vitto e alloggio perché fuori nessuno mi aiuta". Il ventitreenne - che sempre sabato ha dato in escandescenze al pronto soccorso di Busto Arsizio - ha addirittura avvertito i militari dell'intenzione di andare a casa della giovane per ucciderla. Domani, difeso dall'avvocato Samuele Genoni, comparirà davanti al gip Milton D'Ambra per l'interrogatorio di convalida.