ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Tenerezza e misericordia: "Non scorderò mai il sorriso e la carezza a mio padre malato"

L’incontro a Roma, quel saluto alleviò le ultime sofferenze di Mario Solinas

L’incontro a Roma, quel saluto alleviò le ultime sofferenze di Mario Solinas

L’incontro a Roma, quel saluto alleviò le ultime sofferenze di Mario Solinas

Il ricordo è indelebile come le parole e il gesto di Papa Francesco, l’immagine è nel cuore di Pietro Solinas, 32 anni, docente di religione all’Ite Enrico Tosi a Busto Arsizio. "Avevamo in famiglia un desiderio, portare mio papà Mario a Roma, affinché potesse partecipare all’udienza generale di Papa Francesco – ricorda con commozione –. Papà era già molto malato, due mesi dopo sarebbe morto. Con mia mamma e mio fratello, don Francesco ci riuscimmo". Pietro quel giorno, 16 marzo 2016, era in piazza San Pietro, con i genitori e il fratello.

"Non dimenticherò mai le parole di mio papà rivolte al Papa, gli disse "Padre, ti voglio bene", Bergoglio rispose con un sorriso e una carezza, poi guardandomi mi disse “Ho visto dagli occhi che è malato terminale. Prego per lui”. Gli sarò sempre grato, Papa Francesco, nel magistero della Tenerezza e della Misericordia, è stato questo. Un padre pieno di attenzioni verso i propri figli, che voleva salutare i malati a ogni evento perché “sono il mio lasciapassare per il paradiso”, diceva". Il ricordo per Pietro è nel cuore e in una fotografia che gli è particolarmente cara, la carezza del Papa al padre sofferente, al quale quel giorno lui e il fratello, allora giovane sacerdote, don Francesco, avevano fatto un grande regalo, l’incontro con il Pontefice, un momento di serenità e sollievo per il genitore malato.

Pochi istanti che sono rimasti nel cuore li ricorda anche Gigi Farioli, sindaco a Busto Arsizio per due mandati, proprio come primo cittadino accompagnò a Roma una delegazione di coscritti del club 1936, coetanei di Bergoglio, nel mese di dicembre 2013, il viaggio era stato organizzato dal sodalizio bustese in occasione del compleanno di Papa Francesco, il 17 dicembre, al quale portarono alcuni doni, un bauletto – elemosiniera con l’immagine della Madonna dell’Aiuto, cara ai bustocchi e ai tanti bustocchi emigrati in Sud America e una scatola di cioccolatini, creati dai detenuti nel laboratorio del carcere bustese.

"Ero in prima fila, in piazza San Pietro - ricordava ieri Farioli – feci un saluto, per un istante incontrai i suoi occhi, ricordo il suo dolce sguardo e la tenera benedizione". Ieri, Lunedì dell’Angelo, in città si è svolta la tradizionale festa della Madonna in Veroncora, al centro la piccola chiesetta, davanti alla quale si è svolta la benedizione dei trattori. La notizia della morte del Pontefice si era diffusa da poco, durante la celebrazione della santa messa, il prevosto monsignor Severino Pagani ha dedicato subito un pensiero commosso al Santo Padre, ha detto "Il Papa venuto da lontano non si è mai stancato di parlare di poveri e di pace".

Ieri sera a Varese nella basilica di San Vittore la comunità si è ritrovata per la recita del Santo Rosario in suffragio. Oggi invece a Busto Arsizio l’abbraccio dell’intera città, tutte le parrocchie si riuniranno nella basilica di San Giovanni Battista alle 20.30 per la recita del Rosario a cui seguirà alle 21 la messa, concelebrata da tutti i sacerdoti.