ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Uccise il suocero e ferì la ex. No alla perizia psichiatrica. Manfrinati rinviato a giudizio

Il processo si svolgerà con rito ordinario davanti alla Corte d’Assise di Varese. Il Gup ha confermato la contestazione delle aggravanti, negando anche l’abbreviato.

Il processo si svolgerà con rito ordinario davanti alla Corte d’Assise di Varese. Il Gup ha confermato la contestazione delle aggravanti, negando anche l’abbreviato.

Il processo si svolgerà con rito ordinario davanti alla Corte d’Assise di Varese. Il Gup ha confermato la contestazione delle aggravanti, negando anche l’abbreviato.

No alla perizia psichiatrica su Marco Manfrinati, ieri rinviato a giudizio: il processo si aprirà il prossimo 9 maggio. L’ex avvocato quarantaduenne è accusato dell’omicidio dell’ex suocero, Fabio Limido, 71 anni, e del tentato omicidio premeditato della ex moglie Lavinia Limido, 37 anni, salvata in extremis dall’intervento del padre. I tragici fatti accaddero in via Menotti a Varese, all’esterno degli uffici dell’attività della famiglia Limido, il 6 maggio dello scorso anno. Quel giorno Manfrinati ha atteso che la ex uscisse dal posto di lavoro, lo studio del padre geologo, e l’ha aggredita, colpendola con alcune coltellate al volto e al collo. La donna ha cercato di difendersi, urlando disperatamente, e in suo soccorso è arrivato il padre, contro cui si è scagliato l’uomo, colpendolo con decine di fendenti.

Ieri mattina, in apertura dell’udienza preliminare, il Gup del Tribunale di Varese, Marcello Buffa, ha respinto la richiesta della perizia effettuata una settimana fa dal difensore di Manfrinati, l’avvocato Fabrizio Busignani. Il legale aveva presentato una consulenza tecnica di parte che attestava lo stato psicologico del suo assistito al momento dei fatti: "Sulla base della documentazione clinica già presente agli atti, attesta una condizione psicopatologica di Manfrinati ingravescente a far data dal 2 luglio 2022 quando gli venne sottratto il figlio minore. Questa condizione è attestata anche dagli psichiatri e dai terapeuti che hanno avuto in cura Manfrinati".

Alla richiesta si sono opposti sia la Procura sia l’avvocato di parte civile Fabio Ambrosetti. Ieri il Gup ha sciolto la riserva e ha respinto la richiesta presentata dalla difesa. La discussione è quindi proseguita con gli interventi delle parti, la difesa ha contestato le aggravanti, in particolare la premeditazione, e ha chiesto, in caso di decadenza delle aggravanti, di poter accedere al rito abbreviato. Il pm Claudia Maria Contini (nella foto) ha chiesto il rinvio a giudizio, istanza a cui si è associata la parte civile. Il gup ha confermato le aggravanti contestate dall’accusa: il 9 maggio alle 9.30 è stata fissata la prima udienza del processo con rito ordinario, davanti alla Corte d’Assise. Oggi è invece attesa la sentenza al processo per stalking.