
Radice ha difeso la sobrietà. Ma in tanti hanno intonato le strofe di Bella ciao
Non c’era la banda cittadina a costruire un sottofondo musicale, ma la cerimonia in versione sobria organizzata per celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione in piazza San Magno, si è comunque conclusa in musica, con gran parte della piazza impegnata a intonare le strofe di Bella ciao. Complici anche le condizioni meteo favorevoli e il sole che splendeva sulla piazza centrale, una celebrazione che partiva con un carattere più dimesso a causa del lutto per la morte di Papa Francesco ha invece avuto il pregio di mettere la gente in piazza al centro dell’attenzione.
Il programma ha proposto i discorsi di rito degli oratori ufficiali, a partire da quello del primo cittadino, il sindaco Lorenzo Radice. Proprio lui ha posto l’accento sull’importanza della piazza nella celebrazione, concetto sul quale aveva insistito anche nei giorni scorsi, quando la decisione di spostare il concerto dei Punkreas al Centro Pertini era stata fortemente criticata. Pur esprimendo in questa occasione in maniera più marcata i dubbi sulle indicazioni del Governo a proposito del lutto nazionale, Radice ha dunque difeso la decisione: "In una situazione così ricca di eventi qual è quella della nostra città, porre un discrimine fra celebrazione e festa ci è parsa l’unica possibilità di declinare quell’ambiguo concetto di sobrietà disposto dal Governo il 22 aprile, e la cui applicazione si scarica su quei sindaci che non possono certo far finta di nulla. Abbiamo perso qualcosa dello spirito del 25 aprile? No, perché l’essenza di questa commemorazione è qui, è quanto accade adesso, su questa piazza. Tutto il resto, che è pure importantissimo, discende da questa cerimonia. Il 25 aprile è, innanzitutto, vivere questo momento che si tiene in piazza, con le autorità civili e militari, con i discorsi dei rappresentanti di Anpi e di Associarma, con la voce dei nostri giovani studenti che ascolteremo dopo, con la partecipazione di una comunità che vorrei vedere sempre più numerosa in questo luogo, in quello che è il cuore della città".
Dopo Radice hanno parlato poi una studentessa liceale, Federica Calloni, che ha posto l’accento sul ruolo delle donne nella Resistenza e sul prezzo che le stesse donne pagano ancora oggi in tutte le guerre, e il presidente di Associarma, Giorgio Piccioni. Il compito di concludere gli interventi è toccato infine a un accorato Giuliano Celin, vicepresidente Anpi Legnano. Quello di chiudere la manifestazione è stato affidato al coro, spontaneo ma tutto sommato atteso, intonato dalla piazza.