CAMILLA GARAVAGLIA
Cronaca

Un manuale di storia. Abiti, armi e gioielli: il Palio è un viaggio nel dodicesimo secolo

Un tuffo nel Medioevo: tutto passa sotto esame della Commissione contumi

Un manuale di storia. Abiti, armi e gioielli: il Palio è un viaggio nel dodicesimo secolo

Molti appassionati di Palio e di storia del costume se ne sono già resi conto da tempo: tutte le contrade, negli ultimi anni, stanno investendo nella creazione di piccoli musei all’interno dei manieri. La ragione è semplice: il Palio di Legnano è considerato il più storicamente rilevante di tutti, compreso quello di Siena, per merito della sfilata dei costumi medievali.

Costumi che devono essere accurati e affini alla realtà storica del periodo, dalla fattura al materiale utilizzato. E non si parla solo degli abiti: anche i gioielli, le armi e le acconciature vengono passati scrupolosamente al vaglio della Commissione costumi perché siano quanto più conformi a quelle in uso nel dodicesimo secolo. Questo significa, però, che buona parte dei costumi appartenenti alle contrade e utilizzati prima degli anni Novanta sono costretti a restare negli armadi proprio perché non storicamente affini. Ciò che si può ammirare oggi in sfilata è uno spaccato dell’abbigliamento sia della fascia ricca della società di quel periodo medievale, sia delle persone che facevano parte del popolo. Una caratteristica curiosa: ogni contrada, ogni anno, arricchisce il proprio guardaroba della sfilata con accessori e vesti nuove, anche se la maggior parte degli abiti e degli accessori si tramanda di generazione in generazione.

Il valore degli oggetti è storico e culturale - come nel caso del velo della castellana di Legnarello, unica riproduzione storiografica esistente del velo di Sant’Evaldo - ma anche affettivo, come nel caso del velo della castellana della contrada La Flora, Francesca Ponzelletti, che è stato cucito tempo fa dalla nonna. La sfilata del Palio 2024 si terrà come sempre prima della corsa, a partire dalle 14.30 con inizio in piazza Carroccio. Allo stadio Mari arriveranno oltre mille figuranti in costume, seguiti dal Carroccio - trainato da sei buoi bianchi - e dalla Compagnia della Morte, guidata dal leggendario Alberto da Giussano, che rappresenta il gruppo di armati che nella Battaglia del 29 maggio 1176 difesero strenuamente il Carroccio.