di Valentina Rigano
Vestiva i panni di chi ritira gli abiti per i bisognosi, ma in realtà era un pusher di cocaina da un milione di euro. Colto letteralmente con le mani nel sacco, a finire in manette è stato un 55enne albanese, pluripregiudicato, grazie a un’indagine del commissariato di polizia di Gallarate. Arrivava fischiettando davanti ai noti cassoni gialli per la raccolta di abiti usati e tra un pacco e l’altro di vestiti nascondeva e prelevava panetti di cocaina.
Questo è quanto scoperto dagli investigatori gallaratesi, a seguito di un’indagine lampo che ha permesso di sequestrare 15 chilogrammi di polvere bianca, per un valore di circa un milione di euro. Mercoledì gli agenti hanno iniziato a tenerlo d’occhio, dopo aver notato un comportamento strano durante alcuni normali servizi di controllo, avendo visto che dopo aver riposto nel furgone e a mani nude i sacchi degli abiti usati ha improvvisamente indossato i guanti per ritirare da un cassonetto una busta, poi nascosta nel furgone con fare sospetto. A quel punto gli investigatori hanno deciso di approfondire il controllo di polizia, continuando a monitorare i suoi spostamenti, senza mai perderlo di vista, unitamente alla squadra volante del commissariato. Quando gli hanno intimato di fermarsi, il 55enne albanese ha tentato di sfuggire alla polizia, speronando veicoli in sosta e persino una volante.
Costretto a fermarsi, l’uomo ha abbandonato il furgone e tentato di fuggire a piedi, per poi ritrovarsi braccato dagli agenti. Non contento, ha tentato di divincolarsi sferrando calci e pugni, ma inutilmente.
All’interno del suo mezzo, nella famosa busta nascosta con tanta cura tra i sacchi di vestiti, gli agenti hanno trovato quattro panetti di cocaina.
A casa sua ne sono stati sequestrati altri dieci, oltre a 36mila euro, impacchettati in banconote di diverso taglio, infilati in una nicchia ricavata nel sottotetto della camera da letto. L’uomo è stato quindi arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, danneggiamento aggravato, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale e, di intesa con la Procura della Repubblica, portato nel carcere di Busto Arsizio.
Sono in corso indagini volte d identificare eventuali complici del cittadino albanese.