
Il sit in dei lavoratori in uscita da Papalini e Sistema Log venerdì 24 gennaio davanti all'ospedale di Circolo di Varese
Varese, 7 febbraio 2025 – Ci sarà il Fondo integrazione salariale dell’Inps, il Fis, a reintegrare una quota di stipendio ai lavoratori che si occupano della distribuzione di farmaci nella Asst Sette Laghi della provincia di Varese. L’intesa è stata raggiunta, grazie alla mediazione della Cgil, davanti all’Ispettorato del Lavoro. Destinatari della misura, una sorta di cassa integrazione che avrà una durata di sei mesi, sono i 35 dipendenti della Demax, società laziale subentrata alle due realtà uscenti Papalini e Sistema Log nei confronti delle quali la Asst Sette Laghi – che gestisce gli ospedali dell’Alto Varesotto: Circolo e Del Ponte a Varese, oltre a Cittiglio, Luino e Tradate – aveva repentinamente rescisso verso la fine dell’anno il contratto in essere.
Con l’obiettivo di sottoscriverne uno nuovo con, appunto, l’azienda Demax di Pomezia che è entrato in vigore il 1° febbraio. I compiti riservati ai dipendenti, alcuni assunti part time altri a tempo pieno, consistono nel gestire il magazzino che custodisce i farmaci destinati ai pazienti ricoverati negli ospedali di zona, e nel distribuirli con i furgoncini.
Il diktat
Quando la laziale Demax aveva comunicato che avrebbe unilateralmente ridotto di un terzo gli orari di lavoro dei dipendenti – un aut aut della serie: prendere o lasciare – si erano alzati gli scudi del sindacato, che aveva chiesto l’intervento dell’Ispettorato del lavoro di Varese e della commissione del Consiglio regionale che vigila sulla regolarità dei bandi d’appalto delle Asst lombarde.
In sostanza la Demax ha confermato di ridurre le ore di lavoro di chi aveva in essere un contratto a tempo pieno da 40 a 30 ore settimanali; e a chi aveva il part time da 30 a 20 ore settimanali. “Tradotto – spiega Livio Muratore della Filcams Cgil di Varese – significa un salario alleggerito fino a poco meno di mille euro mensili per i primi e fino a circa 600 per i secondi”. La
tranche garantita mensilmente da febbraio a giugno compreso dal Fis, in base al compromesso raggiunto mercoledì 5 febbraio, reintegra dunque due terzi della quota di stipendio tagliata dalla Demax, e rende meno drammatica la vita dei 35 dipendenti rimasti. Già, perché cinque nel frattempo se ne sono andati e hanno preso altre strade.