REDAZIONE VARESE

Varese, studenti dell'Insubria in visita al Cern

Una giornata fra esperimenti e incontri con grandi scienziati nel laboratorio dove fu rilevato il bosone di Higgs

La delegazione che ha visitato il Cern

Varese, 19 luglio 2016 - Visita in uno dei "sancta sanctorum" della scienza contemporanea. Un gruppo di cinquanta persone tra studenti, dipendenti e loro familiari dell’università degli studi dell’Insubria si è recato al Cern di Ginevra, il maxi-laboratorio dove, nel 2012, fu rilevato, all'interno di un acceleratore, un bosone compatibile con il bosne di Higgs.

"Con la guida della professoressa Michela Prest, docente di Fisica del dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia e del professor Erik Vallazza, ricercatore dell’istituto nazionale di Fisica Nucleare e della dottoressa Claudia Brizzolari, dottoranda in Fisica all’Insubria - hanno comentato i componenti della delgazione - ci siamo trasformati in fisici delle particelle per un giorno. Abbiamo capito che la fisica è parte della nostra vita quotidiana e che la ricerca fondamentale in fisica produce ricadute essenziali per la nostra vita di ogni giorno, per curare le malattie, per "stare meglio". In altre parole la fisica delle particelle lavora per il nostro futuro"

Il tour è partito dall'Antiproton Decelerator: la "fabbrica di antimateria" del Cern, cioè il luogo dove i fisici producono gli antiatomi per capire se la materia e l'antimateria si comportano allo stesso modo.

Gli illustri ciceroni hanno raccontato agli aspiranti scienziati per un giorno che cosa la fisica delle particelle fa per l'uomo: dai raggi X scoperti nel 1895 da Roentgen (che ha aperto le porte alla medicina moderna con la radiografia), alla medicina nucleare, all'uso delle radiazioni per la cura del cancro, all'orologio atomico.

Chiusura con un "viaggio all'interno" dell'acceleratore Lhc per capire come vengono prodotti i fasci di protoni che in esso girano.