Varese, 24 novembre 2024 – Nasceva il 22 novembre 1924 a Catania Salvatore Furia, diventato poi varesino d’adozione. Cento anni (e un giorno) più tardi proprio la città giardino lo ha voluto ricordare, dedicandogli uno dei suoi luoghi simbolo: il lido della Schiranna, che ora porterà il suo nome. Se la figura di Furia è infatti solitamente associata alla montagna, grazie alla costruzione della Cittadella di scienze della natura al Campo dei Fiori, non si può dimenticare però quello che è stato il suo impegno anche per il lago di Varese. Lo ha ricordato l’assessore alla tutela ambientale Nicoletta San Martino, citando un episodio, senz’altro il più eclatante, che risale al 1977. “Fece scalpore il suo gesto di gettare le acque putride del lago nella fontana di piazza Monte Grappa. Lo fece per denunciare l’inquinamento del lago e per stimolare azioni concrete del territorio e delle istituzioni per il suo risanamento. Oggi possiamo dire che il lago è diventato balneabile anche grazie a quella iniziale provocazione”.
Le istituzioni presenti
A ricordare Furia anche il prefetto Salvatore Pasquariello, il sindaco Davide Galimberti e il vicepresidente della Provincia Giacomo Iametti, oltre al figlio Max. E poi chi porta avanti la sua eredità. “È stato un naturalista a tutto campo, che non soltanto dedicava la sua attenzione alla cittadella e al parco bellissimo poi nato, ma anche alle varie problematiche della città, al Lago di Varese e ai suoi parchi”, ha detto Luca Molinari, presidente della società astronomica Schiaparelli. Un omaggio per un uomo che è stato meteorologo, astronomo, poeta, conservatore della natura, promotore di battaglie ecologiche, fondatore del centro geofisico prealpino e, appunto, della Cittadella in cima alla montagna di Varese. Un uomo tenace, battagliero e generoso e soprattutto un grande divulgatore ed educatore. E forse proprio per questo stona particolarmente l’errore che più di una persona tra i presenti ha notato al momento dello svelamento della targa. Furia viene indicato come “metereologo”. Un refuso che andrà corretto al più presto.