LORENZO CRESPI
Cronaca

I varesini? Aggrappati a famiglia e tradizioni

Cosa rende felice i cittadini? I risultati della ricerca dell’Insubria

Alcuni degli studenti che hanno lavorato all’indagine

Varese, 25 maggio 2019 - Felici “a metà”. Legati alle tradizioni. Eppure con una grande fiducia verso le sfide del domani. È questa la fotografia dei varesini e dei comaschi che emerge da un’indagine svolta dagli studenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’università dell’Insubria. La ricerca sociologica ha coinvolto un campione di 1.029 persone. Attraverso un questionario diviso in sette quesiti è stato così possibile evidenziare le dinamiche socio-politiche e affettive. L’obiettivo era analizzare la felicità nel contesto sia pubblico, sia privato. Per capire cosa fa soffrire la popolazione e quali sono invece i valori che rendono la vita davvero degna di essere vissuta.

La fascia d’età principalmente coinvolta dall’indagine è quella dei giovani dai 18 ai 35 anni (60% del totale), seguita dall’età adulta e dai senior. Sei risposte su 10 sono arrivate dalle donne, 4 dagli uomini. L’82% era composto da diplomati o laureati, in maggior parte lavoratori dipendenti e studenti. Dai dati emergono in modo chiaro quelle che sono le maggiori cause di sofferenza sociale: la prima è l’estesa ignoranza, indicata dal 46% delle persone. Seguono lo sfruttamento del lavoro e questioni più esistenziali come l’ipocrisia e il falso buonismo. Egoismo e sete di potere sono altri comportamenti mal tollerati. Sull’altro piatto della bilancia ci sono i valori affettivi appaganti per il benessere, come l’amore e la famiglia, risposte date da quasi 7 persone su 10. Il rispetto della natura e la qualità dell’istruzione sono altre due componenti importanti. E in merito al futuro? La popolazione coinvolta nell’indagine auspica la valorizzazione della solidarietà, del merito e della promozione di arte e cultura.

Per governare il domani il valore principe deve essere la competenza; accompagnata da ideali come fratellanza, libertà, lealtà, umiltà, solidarietà e tolleranza. Aspetti positivi che sappiano superare la demagogia e la facilità con cui le persone cambiano opinione, indicata come uno dei mali della società attuale. «Da questo campione – commenta il presidente del corso di laurea Giulio Facchetti – si configura una dimensione esistenziale legata alle tradizioni e orientata verso il superamento di condizioni di sofferenza sociale». Non è la prima volta che l’Insubria compie un’analisi simile. L’ultima indagine era stata svolta nel 2016 e si era concentrata su qualità, stili di vita e aspettative della società. Erano emersi in quell’occasione disincanto e delusione verso il mondo della politica e delle istituzioni, situazione in cui a salvarsi erano pochi aspetti, come gli affetti, emersi anche nell’indagine di quest’anno. «Questo lavoro – spiega Franz Foti, coordinatore della ricerca – ha focalizzato l’attenzione sul maggior interesse verso i temi generali di carattere etico come la difesa dell’ambiente e i diritti civili».