Lorenzo Crespi
Cronaca

Veleni nel torrente Margorabbia

I tecnici hanno riscontrato la presenza di idrocarburi. Vigili del fuoco al lavoro per assorbire la macchia oleosa

Uno sversamento di idrocarburi nel torrente ha messo in allarme la comunità di Cunardo. Ad accorgersi per primi sono stati i tecnici di Enel Green Power, che quotidianamente si recano allo sbarramento sul Margorabbia, situato nel territorio comunale, per attività di ispezione e controllo. Quando ieri mattina sono giunti sul posto, intorno alle 9, immediatamente hanno notato qualcosa di insolito. Nell’acqua era ben visibile una macchia oleosa: per capire da dove arrivasse i due tecnici hanno risalito il torrente per circa un chilometro fino ad arrivare ad un ponticello, noto in zona come "ponte delle lische".

Un punto tranquillo immerso nel verde, da cui transita la pista ciclabile che conduce alla Baita del fondista. Anche qui hanno notato delle tracce di olio, segno che molto probabilmente era stato rovesciato proprio da questo punto del liquido inquinante nel fiume. È scattato quindi l’allarme, che ha permesso l’attivazione di un piano di contenimento. Sul posto sono arrivati i Vigili del fuoco del distaccamento di Luino, la Provincia di Varese, i tecnici di Arpa Lombardia e i carabinieri di Marchirolo, seguiti poi dai carabinieri forestali di Cunardo.

È giunta in loco anche un’azienda specializzata, per il posizionamento di salsicciotti assorbenti atti a contenere la diffusione del liquido inquinante. Nel frattempo allo sbarramento poco più a valle sono state rinvenute cinque taniche di plastica, della tipologia utilizzata solitamente per gli oli esausti. Si stima quindi che siano stati circa 120 i litri di idrocarburi sversati illecitamente nel corso d’acqua. Alla prima barriera collocata a Cunardo ne è seguita poi una seconda, a diversi chilometri di distanza, che è stata posizionata a Germignaga all’altezza dell’immissione del Margorabbia nel fiume Tresa.

Nel frattempo è partita l’attività di indagine da parte dei carabinieri, per tentare di risalire agli autori del gesto. Sul posto non sono presenti telecamere. A seguire le attività di contenimento il sindaco di Cunardo Pinuccia Mandelli, molto amareggiata per l’episodio. "Non so se fa più rabbia o delusione – commenta – pensare che qualcuno, probabilmente della zona visto che si tratta di un luogo abbastanza periferico, abbia potuto fare in maniera così leggera un danno simile all’ambiente in cui viviamo tutti". Il primo cittadino ricorda poi che l’area in questione è tutelata dal Parco del Campo dei Fiori e poco più a valle dello sbarramento le acque del Margorabbia entrano in una meraviglia naturale come l’Orrido di Cunardo.

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