Varese, 9 agosto 2014 - Violentava la figlia da quando aveva tredici anni e l'aveva costretta ad abortire, incolpando della violenza un cugino. La terribile storia è avvenuta in provincia di Varese e ha portato all'arresto del padre, un 40enne straniero, con l'accusa violenza sessuale aggravata, calunnia, procurato aborto e maltrattamenti in famiglia. Nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento alla famiglia. L'arresto è avvenuto nei giorni scorsi, stando a quanto si legge in una nota della Questura di Varese. L'indagine - si spiega - era stata avviata nella primavera dello scorso anno a seguito della segnalazione di una struttura assistenziale dove la ragazzina si era recata accompagnata dal padre per chiedere aiuto in merito a una interruzione di gravidanza. In quell'occasione, la minorenne aveva confidato agli psicologi di aver subito violenza sessuale da un cugino che abitava con lei e la sua famiglia all'epoca dei fatti, ma poi sparito in Francia. Anche di fronte al pubblico ministero, successivamente all'interruzione di gravidanza - si ricostruisce -, la giovane aveva confermato con dovizia di particolari l'approccio tentato dal cugino e il rifiuto da lei opposto: si trovavano soli nella casa di famiglia insieme agli altri due figli minori della coppia. Affermava di non aver riferito ai genitori, all'epoca dei fatti, nulla di quanto subito, per timore che i rapporti tra le famiglie si deteriorassero. Diceva di essersi decisa alla confidenza al padre solo dopo essersi resa conto di una gravidanza in atto. Poi alla madre e ai servizi sanitari per l'aborto. Gli accertamenti si erano concentrati sull'identificazione del cugino, anche se la versione fornita dalla ragazza presentava lacune in merito ai contatti telefonici avuti con lui. In particolare non risultavano le chiamate riferite dalla ragazza, ne' davano esito positivo le ricerche del cugino attivate anche tramite Interpol. La svolta risale a qualche giorno fa: la giovane si è decisa a raccontare insieme alla propria madre la verità su come si sono svolti realmente i fatti. Ciò che ne è emerso, per gli investigatori è un quadro nuovo ed allarmante. La minore ha denunciato il proprio padre quale responsabile non solo della violenza subita lo scorso anno, ma di una serie di abusi sessuali subiti dall'età di 13 anni, accompagnando gli abusi con minacce da "padre-padrone" e approfittando di lei nei fine settimana, durante l'assenza della madre per lavoro. La scoperta della gravidanza l'aveva indotto a inventare la fasulla versione dei fatti, incolpando un cugino e costringendo la figlia a ripetere quella versione davanti agli psicologi ed ai magistrati, obbligandola, altresì, ad abortire e a subire ulteriori violenze anche in seguito. Gli investigatori della squadra mobile hanno scoperto come l'uomo avesse inizialmente nascosto alla moglie l'aborto della figlia e con lei avesse sostenuto una versione ancora diversa attribuendo la violenza a uno sconosciuto. Le ricerche sono state immediatamente indirizzate verso il padre, allontanatosi in Francia per un breve soggiorno. Con strumenti tecnici di localizzazione si è riusciti a monitorare il responsabile dall'estero e ad accertarsi del suo effettivo rientro tramite il personale della cooperativa presso la quale lavorava. Avuta la certezza della data di rientro, le pattuglie della mobile si sono appostate sotto casa dell'uomo e lo hanno atteso per arrestarlo.
CronacaAbusa della figlia 13enne e la costringe ad abortire: arrestato il padre orco