ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Ancora violenza fra adolescenti a Busto Arsizio: 14enne cade nell’appuntamento trappola e viene picchiata da una ragazza di 11 anni

La brutale aggressione davanti a due ragazze. La vittima era già presa di mira da mesi. I genitori hanno sporto denuncia

La famiglia dell’alunna accompagnata sotto choc in ospedale ha deciso di sporgere una denuncia formale ai carabinieri di Busto Arsizio impegnati a ricostruire quanto accaduto

La famiglia dell’alunna accompagnata sotto choc in ospedale ha deciso di sporgere una denuncia formale ai carabinieri di Busto Arsizio impegnati a ricostruire quanto accaduto

Busto Arsizio (Varese), 17 marzo 2025 – L’appuntamento in centro, poi l’aggressione, coinvolte una undicenne e una quattordicenne, la vittima, alunne di scuola media. Ancora da chiarire che cosa abbia scatenato la violenza della più piccola contro l’altra ragazzina, accompagnata sotto choc al pronto soccorso dalla mamma per essere medicata. Ieri mattina i genitori hanno formalizzato la denuncia dell’aggressione ai carabinieri di Busto Arsizio. Un episodio che sconcerta, quello accaduto nel pomeriggio di domenica, ancora da ricostruire: sembra che la più piccola avesse dato appuntamento alla quattordicenne, in piazza Garibaldi, dove abitualmente si ritrovano gruppi di ragazzi; all’improvviso l’aggressione, calci, pugni, i capelli tirati con forza, le ciocche strappate, sotto gli occhi di altre due ragazzine a cui si sono aggiunti come spettatori altri ragazzi, tra cui qualcuno che ha ripreso la scena con il cellulare.

Riflessioni

L’undicenne poi si è allontanata, per terra in lacrime è rimasta la quattordicenne, ferita; quindi la chiamata alla mamma che l’ha accompagnata al pronto soccorso. Sembra che l’undicenne già da qualche tempo l’avesse presa di mira, inviandole messaggi minacciosi di cui lei non aveva mai detto nulla ai genitori. C’è chi parla di branco, baby bulle, di città non sicura, violenta. Cinzia Berutti, consigliera comunale del Pd, ex docente alla primaria, che sempre si è occupata di problemi educativi e della crescita, invita a una riflessione: «È un fenomeno preoccupante la manifestazione di comportamenti violenti tra giovanissimi, ma cominciamo noi adulti a correggere il linguaggio: anche dopo l’episodio di domenica tra due ragazzine, di nuovo si è parlato di branco, creando allarme, si deve evitare l’uso di certi termini in modo superficiale, mentre bisogna porre attenzione a questi casi sotto il profilo educativo. Dobbiamo capire il motivo per cui tra adolescenti si arrivi alle mani per risolvere i loro contrasti anziché parlare. Quali occasioni hanno per confrontarsi? La scuola sicuramente, ma non basta, l’oratorio non è più un riferimento come in passato, la maggior parte dei giovanissimi si trovano per strada, ma non c’è nessuno che in quel contesto possa mediare i loro scambi, sono lasciati soli. Per questo nell’interrogazione sulla prevenzione del disagio giovanile abbiamo riproposto la figura dell’educatore di strada".