ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Fiorella Mannoia in concerto con 40 musicisti a Varese: “Il sogno di una vita”

L’artista stasera, lunedì 15 luglio, si esibirà per la prima volta con un’orchestra ai Giardini Estensi: “Con questi arrangiamenti le canzoni del mio repertorio sembrano nuove”

Tutto pronto per il concerto di stasera, lunedì 15 luglio, di Fiorella Mannoia ai giardini estensi di Varese

Tutto pronto per il concerto di stasera, lunedì 15 luglio, di Fiorella Mannoia ai giardini estensi di Varese

VARESE – Fiorella & Fiorella. Le memorie ondulate dal tempo delle notti a lume di candela col piano di Danilo Rea cedono il passo questa estate all’esperienza sinfonica che la dolcemente complicata Mannoia affida stasera (lunedì 15 giugno) al pubblico dei Giardini Estensi di Varese, prima tappa lombarda di un cammino che la vede in scena pure Castello Sforzesco di Vigevano il 19 luglio e in Piazza della Loggia a Brescia il 6 settembre. "Realizzo un desiderio che mi avevo da sempre - racconta lei - Esperienze orchestrali del passato come quella all’Auditorium Parco della Musica di Roma con le canzoni di Lucio Dalla, infatti, m’avevano messo dentro questa idea di andarmene in tour con fiati, ottoni, archi. Così, dopo l’intimismo degli spettacoli a tu per tu con Rea, ho fatto riarrangiare tutto ed eccomi in scena assieme ad una quarantina di musicisti".

Cosa cambia la cornice estiva rispetto a quella invernale nei teatri?

"All’aperto non passo dai teatri agli stadi, quindi anche nelle mie esibizioni sotto le stelle provo a ricreare un’atmosfera teatrale. D’altronde l’Italia regala agli artisti luoghi straordinari in cui ogni scorcio è un teatro. Questo fa sì che per un’interprete come me, a livello emozionale, cambi poco il rapporto inverno-estate. Questo, naturalmente, al netto del caldo, delle zanzare, e del sole che scorda gli strumenti ad arco".

Frattanto in radio duetta “Domani è primavera” con Michele Bravi.

"Michele ha chiesto a mio marito Carlo (Di Francesco - ndr) di fargli la direzione musicale del nuovo tour e io, che lo conoscevo solo di nome, ho scoperto a cena un ragazzo sensibile, colto, con un bel sense of humor, interprete di canzoni che avrei potuto cantare anch’io. Così, quando Amara m’ha proposto ‘Domani è primavera’, ho pensato di trasformarla in un duetto. Gli ho chiesto se ne avesse voglia e Bravi m’ha risposto di sì prima ancora d’aver ascoltato il brano".

Quali sono i primi tre duetti della sua carriera che le vengono in mente?

"Ho avuto la fortuna di cantare con tutti gli artisti del mio cuore. Quelli che mi hanno aiutata a crescere. Quindi, oltre a Dalla, cito il Pino Daniele di ‘Senza ‘e te’, il Franco Battiato de ‘Il movimento del dare’, il Francesco De Gregori de ‘La storia’ e ‘Generale’. De Gregori è pure l’autore della ‘Giovanna D’Arco’ che presento pure in questo spettacolo. Mi ha raccontato che l’ispirazione gli è venuta durante un’esibizione assieme, quando, facendo un passo indietro sotto ai riflettori, i miei capelli in controluce gli sono sembrati per un attimo un elmo".

Altre gemme di questa reinvenzione sinfonica ?

"La rilettura con grande orchestra di ‘Caffè nero bollente’ è simpatica. Ma nella nuova veste tutto il repertorio sembra nuovo, a cominciare da ‘Pescatore’ condivisa al tempo con Pierangelo Bertoli".

Da un palco importante come quello di Sanremo “Mariposa” e il suo impegno a favore delle donne hanno prodotto effetti?

"Assolutamente sì. Non so come sia arrivata la voce nella Repubblica Dominicana, ma una nipote delle sorelle Mirabal, ricordate nel pezzo (ispirato dalla serie tv ‘Il grido delle farfalle’ - ndr), m’ha mandato un libro sulla sua famiglia con tanto di dedica. Questo a riprova che il mondo è più piccolo di quel che sembra".

C’è chi scappa dal calendario e chi no. Così domenica 8 settembre Rai 1 propone il meglio delle due feste di compleanno per i suoi 70 anni che l’hanno vista protagonista alle Terme di Caracalla.

"Felice che tutti gli ospiti chiamati siano venuti a cantare le mie canzoni con grande affetto e grande stima".

C’era pure Gabbani.

"Sulla nostra presunta rivalità i giornali hanno giocato parecchio, in realtà tra noi non ci sono mai stati screzi e tantomeno acredine. Lo trovo un ragazzo simpatico, premuroso, con un’educazione d’altri tempi. Debbo dire che a Sanremo la sera delle collaborazioni ci siamo diverti molto".

L’importante è che a fine di ogni vostro incontro s’inginocchi.

"Ormai lo fa sempre".

Orchestra a parte, ce l’ha fra i desiderata un altro “prima o poi lo faccio”?

"Un pièce teatrale... oppure un podcast, magari su un canale tutto mio. D’altronde ho solo settant’anni… quindi di tempo davanti ce n’è".