Arona (Novara) – Un lago di poesia: ti immergi per un bagnetto e ti ritrovi circondato di parole, di senso, di bellezza. Sarebbe utile. E infatti è in qualche modo l’obiettivo del Teatro sull’Acqua ad Arona, festival dove il palcoscenico è inteso in maniera allargata: strade, piazze, ristoranti, perfino l’orizzonte liquido della cittadina sul Maggiore. Quest’ultimo aspetto fin dagli esordi nel 2011 (si chiamava ancora Festival delle Due Rocche) ha caratterizzato la rassegna. Insieme alla direzione di Dacia Maraini, che ha portato visibilità. Edizi on e numero quattordici, dal 3 all’8 settembre. Al solito intrecciando l’arte con il territorio, come mostra anche il ramificato lavoro formativo e il coinvolgimento dei giovani nella manifestazione, ormai stabile lungo tutto il corso dell’anno.
Per il resto Arona si presta di suo alla gita fuori porta. Sessanta chilometri da Milano, in 40 minuti ci si trova al fresco sullo struscio del centro storico, gelato in mano a ciabattare verso piazza del Popolo, i cigni che vengono a rubar le briciole, sempre di malumore. "Ho immaginato il festival come un incontro tra artisti di fama nazionale e internazionale – sottolinea la direttrice –, la generazione emergente del teatro italiano e la partecipazione attiva della comunità locale alle produzioni artistiche. Un luogo di incontri e di creazione, un luogo in cui imparare a entrare nel futuro col piede leggero e sicuro".
Cartellone quest’anno particolarmente attento alle famiglie e ai più giovani. Ma con un paio di spettacoli imperdibili per chi segue la ricerca contemporanea. A partire da Lucia Calamaro, sabato 7 alle 20.15 in Villa Usellini con il suo “Darwin inconsolabile“, già passato al Piccolo qualche tempo fa. Con Riccardo Goretti, Gioia Salvatori, Simona Senzacqua e Maria Grazia Sughi a portare in scena una madre anziana che si finge morta per avere finalmente un po’ di attenzione dai tre figli. Stessa location e stesso orario il giorno dopo per “Il cortile“ di Scimone e Sframeli, qui affiancati sul palco da Gianluca Cesale per la regia di Valerio Binasco. Tre uomini bambini. In uno spazio ludico e disperato, dalle sfumature surreali. Fra ferocia e poesia. Intanto però si inizia martedì 3 alle 18.30 in piazza San Graziano, con Vinicio Marchioni che presenta il suo esordio letterario: “Tre notti“. A seguire un lavoro su Usellini scritto da Maraini insieme alla regista Maria Giustina Laurenzi.
Tanti gli incontri con gli autori: da Federica Manzon a Ilaria Rossetti, da Beatrice Benicchi e Filippo Capobianco ad Annarosa Mattei, fino a Luca Barbarossa, che ha da poco raccontato per La Nave di Teseo le storie nascoste dietro alcune celeberrime canzoni. Mentre la direttrice presenterà “Vita mia“ (Rizzoli) venerdì 6 alle 18.30. Tutte da spulciare le proposte per i più piccini, fra circo contemporaneo, mimo e il curioso “Ranotte“ dei lanciatissimi Les Moustaches. Una fiaba sull’acqua c he terrà compagnia tutte le sere alle 21.30, in piazza del Popolo. E poi ancora il Pirandello di Riccardo Caporossi e il progetto di narrazione in barca di Alessandro Barbaglia. Fra realtà e finzione.