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Beko, firmato l’accordo: Cassinetta evita il ridimensionamento, cosa succede con gli esuberi

Nello stabilimento del Varesotto previsti investimenti per 136 milioni di euro: diventerà hub per la produzione di forni e forni a microonde, oltre che per i frigoriferi

Presidio davanti all'ingresso della Beko di Cassinetta

Presidio davanti all'ingresso della Beko di Cassinetta

Cassinetta di Biandronno, 14 aprile 2025 – Beko: c’è la firma sull’accordo fra l’azienda di elettrodomestici e i sindacati. Si è riusciti a sventare il ridimensionamento dello stabilimento di Cassinetta di Biandronno, dove si producono i frigoriferi “firmati” dalla multinazionale, paventata all’inizio della trattativa, anche in seguito alle prime comunicazioni dell’azienda.

Resta congelato il tema degli esuberi: se è vero che, nel corso del confronto, si è riusciti a ridurne notevolmente il numero (dagli iniziali 1.935 si è giunti a 937, a cui vanno aggiunti i 287 del sito di Siena, che verrà chiuso), è stata rinviata a un successivo momento di confronto la redistribuzione per ciascuno degli stabilimenti delle uscite dal mondo del lavoro.

Le prospettive a Cassinetta  

Nello stabilimento varesino, si legge nella nota diffusa dall’azienda saranno localizzate le produzioni per i prodotti da incasso nelle categorie cottura (forni e forni a microonde) e refrigerazione. Gli investimenti complessivi pianificati per il sito ammontano a circa 136 milioni di euro tra prodotto, processo, ricerca e sviluppo.

Presso il sito di Cassinetta di Biandronno, saranno inoltre effettuati investimenti per miglioramenti dell’efficienza energetica e l’installazione di pannelli solari, per un totale di 8,5 milioni di euro, inclusi nel piano di investimento sopra menzionato.

Gli altri centri

A Melano, in provincia di Ancona, sarà localizzato l’Hub europeo per la produzione di piani cottura a gas, radianti e a induzione. A Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, continuerà la produzione di lavatrici e lavasciuga ad alta capacità, puntando su prodotti di fascia alta.

Il sito di Carinaro, nel Casertano, si conferma come hub centrale per la gestione di ricambi e accessori, rafforzando il proprio ruolo strategico grazie alla gestione integrata di tutte le attività legate all’evasione degli ordini provenienti dai clienti all’interno del perimetro di Beko Europe.  Lo stabilimento di Siena verrà chiuso entro la fine dell’anno 2025 e sarà coinvolto in un progetto di reindustrializzazione finalizzato a garantire la continuità delle operazioni manifatturiere nel medio-lungo termine.

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I commenti

"L'Italia è sempre stata un pilastro strategico per le nostre attività globali e l'accordo di oggi segna un passo decisivo per il futuro del nostro Gruppo nel Paese – ha commentato Fatih Ebiçlioğlu, presidente della divisione Beni di Consumo Durevoli di Koç Holding e presidente di Beko Europe – Questo risultato riflette l’importanza di un dialogo aperto e del rispetto reciproco tra istituzioni, sindacati e aziende, a dimostrazione del fatto che la responsabilità condivisa porta a risultati sostenibili". 

Per il governo – parte terza ma comunque molto interessata a un buon esito della trattativa – si è esposta Fausta Bergamotto, sottosegretario al Lavoro con delega alle crisi d’impresa. “L'azienda – ha detto – si è impegnata a investire oltre 300 milioni di euro in Italia. Questo è il piano industriale 2025-2027 nella sintesi. Credo che sia un buon risultato essere arrivati a questo punto e soprattutto non aver chiuso nessuno stabilimento. Su Siena c'è da chiarire la questione legata alla proprietà dell'immobile ma c'è però un impegno importante sulla reindustrializzazione, infatti Beko Europe ha già individuato un advisor”.

Soddisfazione, date soprattutto le premesse iniziali, anche da parte dei sindacati. Rispetto al piano industriale originariamente presentato da Beko, sottolinea Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile del comparto elettrodomestici, “è stata scongiurata la chiusura della fabbrica di Comunanza e il sito di Cassinetta continuerà l'attuale produzione di frigoriferi che doveva essere ridimensionata; purtroppo non è stata evitata la cessazione della produzione dei congelatori a Siena, ma con l'accordo si prevede un percorso che mira alla reindustrializzazione anche grazie all'impegno del Governo ad acquisire lo stabilimento attraverso Invitalia d'intesa con il Comune di Siena”.