ROBERTO CANALI
Economia

Varese, la crisi della Ktm fa sbandare Mv: spettro licenziamenti collettivi

Dopo il confronto in Camera di Commercio si annunciano tempi duri. A rischio le tredicesime

L’azienda Mv Agusta sta valutando la possibilità di avviare la procedura di licenziamenti collettivi senza incentivi. Venerdì ci sarà l’assemblea dei lavoratori

L’azienda Mv Agusta sta valutando la possibilità di avviare la procedura di licenziamenti collettivi senza incentivi. Venerdì ci sarà l’assemblea dei lavoratori

I timori dei giorni scorsi si sono trasformati in certezza: alla Mv Agusta le acque sono più che agitate dopo la richiesta di concordato preventivo di Ktm e senza liquidità in cassa è in discussione il pagamento delle tredicesime a fine mese per tutti i dipendenti, oltre ai licenziamenti collettivi senza incentivi. Un pomeriggio difficile quello che si è vissuto ieri in Camera di commercio a Varese, nel corso dell’incontro con la direzione dell’azienda, il primo dopo l’annuncio choc che Ktm, in maggioranza alla Schiranna dal marzo scorso con il 50,1% delle azioni, ha dichiarato debiti per oltre 3 miliardi di euro e oltre 3mila esuberi. Per ora la produzione è stata bloccata in Austria, mentre prosegue in India e Cina, ma la situazione è molto incerta anche alla Mv Agusta.

"L’avvio della procedura di concordato autocontrollato in continuità ha reso la situazione ancora più incerta - spiegano i delegati di Fim Cisl, Fiom Cgil e Rsu che ieri hanno incontrato l’azienda - Ktm non può più avere azioni e strategie economiche senza passare per un analisi del curatore che governa il processo di ristrutturazione dall’Austria, a lui oggi è affidato il compito di decide come utilizzare i flussi economici. Mv Agusta ci ha comunicato che è in attesa della proposta che il Cda gli ha avanzato per gestire l’azienda e che lui deve avallare. Stante la situazione di mercato ed economica per lo stabilimento di Schiranna si sta valutando la possibilità di aprire un contratto di solidarietà, con la richiesta aziendale in parallelo di aprire una procedura di licenziamenti collettivi senza incentivi. Da noi questa seconda ipotesi è inaccettabile. Inoltre la richiesta di contratto di solidarietà verrebbe richiesta con pagamento diretto da parte dell’Inps".

È stata bloccata anche la proposta di esuberi alla quale si stava lavorando: da 60 lavoratori si era scesi a 29, ma di fronte al nuovo scenario che non prevede incentivi si è deciso di sospendere la trattativa. "Abbiamo rimandato l’incontro per valutare quanto proposto a lunedì 9 alle ore 11 - concludono i sindacati - Quanto proposto al sindacato non è percorribile rispetto al licenziamento collettivo. Venerdì si svolgerà assemblea con i lavoratori per informarli della situazione, non si escludono iniziative di lotta. Come delegazione sindacale Fim e Fiom da oltre un anno abbiamo chiesto di avere chiarimenti rispetto all’andamento economico ,aziendale e prospettive sul futuro, solo oggi abbiamo la situazione vera mentre per noi è determinante affrontare nei giusti tempi le crisi".