Biandronno, 10 settembre 2024 – Anche Cassinetta si unisce alla mobilitazione negli stabilimenti di Beko, multinazionale degli elettrodomestici che ha raccolto il testimone di Whirlpool. Giovedì 12 settembre nello storico insediamento di Biandronno – dove fra l’altro la produzione è in calo – i lavoratori incroceranno le braccia per due ore.
A motivare le preoccupazioni dei dipendenti dell’azienda è il licenziamento di 1.800 lavoratori in Polonia, con la chiusura di due stabilimenti. In un mondo in cui tutto è connesso, anche le scelte penalizzanti nei confronti dei lavoratori che avvengono lontano suonano come un poderoso campanello d'allarme.
La nota
Fiom, Fim e Uilm ha diffuso una nota per spiegare le motivazioni dello sciopero. La chiusura delle due fabbriche polacche, dicono i rappresentanti dei lavoratori, è “l’ennesima decisione presa da Beko Europe senza un reale confronto sindacale. Ricordiamo che Beko Europe ha chiuso anche uno stabilimento nello scorso luglio in Gran Bretagna. L’impegno dell’azienda e del ministro Urso era di convocare nel mese di settembre un incontro per affrontare e discutere il piano industriale rispetto al mantenimento occupazionale e produttivo nei cinque stabilimenti italiani. Ma fino ad ora – chiosano i sindacati – né la direzione di Beko, né il ministero hanno mantenuto il proprio impegno ad iniziare un confronto”.
L'agitazione
Lo sciopero coinvolgerà tutti gli stabilimenti del gruppo e durerà due ore. In Italia Beko sta applicando la cassa integrazione. “Non è pervenuta – dicono Fiom, Fim e Uilm – nessuna risposta dal fronte aziendale alle richieste sindacali di rilanciare prodotti e investimenti al fine di saturare e mettere in sicurezza i nostri stabilimenti, né è stato chiarito quale impatto gli esuberi dichiarati sugli impiegati avranno nel nostro paese”.
L’azienda – fanno sapere sempre i sindacati – starebbe verificando la disponibilità di alcuni dipendenti a lavorare su base volontaria sabato 14 settembre. “La Rsu – concludono da Fiom, Fim e Uilm – invita tutti i lavoratori a non svolgere attività lavorativa sabato 14 settembre e ad attenersi al proprio orario di lavoro”.
La mozione
In consiglio regionale, intanto, è stata approvata una mozione bipartisan, scritta con l’intenzione di portare la vicenda all’attenzione del ministero delle Imprese. “La mozione – spiega il consigliere regionale varesino Emanuele Monti – chiede al governo di attivarsi ancor più fortemente per salvaguardare questa realtà del nostro territorio, con l’invito al ministero di prevedere un’azione specifica a difesa di un’industria che è un patrimonio del nostro Paese e che ha contrassegnato la nostra storia industriale diventando una delle realtà più importanti della Provincia di Varese con un livello occupazionale che deve essere tenuto in considerazione”.
Nella mozione, con un emendamento presentato dal consigliere Luca Daniel Ferrazzi, gallaratese, si chiede anche la convocazione urgente di tutte le parti interessate, dai vertici dell’azienda alle rappresentanze sindacali dei lavoratori, in audizione in Commissione regionale.