Luino, 10 aprile 2024 – Intitolazione del Sociale a Dario Fo e Franca Rame, c’è chi dice No. Dopo l’annuncio dell’Amministrazione comunale, neo proprietaria del teatro, della scelta di voler dedicare la sala alla coppia di attori, il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini manifesta il suo dissenso.
"Mi compiaccio nell’apprendere che il Comune addiverrà all’acquisizione del teatro Sociale, completando un percorso iniziato nel mio secondo mandato dall’Assessore Dario Sgarbi – afferma il parlamentare, anche consigliere comunale per il partito di Meloni, nonché ex sindaco di Luino – Non sono però d’accordo sulla proposta di intitolazione. Il nostro teatro, voluto a fine ‘800 dalla Società operaia di Mutuo Soccorso, è già intitolato al “Sociale”, cioè al popolo, in particolare ai lavoratori. Fu realizzato per essere il teatro della gente di Luino. Trovo dunque l’intitolazione non solo superflua, ma non in linea con la tradizione del nostro teatro”.
Se su Fo Pellicini potrebbe anche aprire uno spiraglio, il diniego è netto sull’unione –voluta dall’Amministrazione nell’intitolazione come fu nella vita – con Rame. “Posso al limite condividere, in via subordinata, l’intitolazione a Dario Fo, premio Nobel che visse per molto tempo a Luino – seguita l’ex sindaco – e la cui famiglia ha avuto profonde radici nell’identità locale, a partire dalla nostra storica ferrovia. Ma non comprendo affatto l’estensione dell’omaggio a Franca Rame, sicuramente un’artista di valore, ma che con Luino ha poco a che fare”.
Il parlamentare di Fratelli d’Italia è convinto che nella decisione dell’Amministrazione non ci sia solo l'intenzione di rendere omaggio a due grandi attori. “Davvero, a me sembra di vedere in questa dedica la volontà della giunta di dare un connotato politico alla scelta, essendo stata Franca Rame forse la massima animatrice di ‘Soccorso Rosso’, struttura organizzativa che si occupava della difesa e del sostegno dei militanti della sinistra extraparlamentare finiti in carcere".
Pellicini cita anche un episodio legato all’attivismo politico di Franca Rame, risalente a uno dei periodi più cupi della Prima Repubblica. “Franca Rame arrivò anche a scrivere al presidente della Repubblica a difesa di Achille Lollo – ricorda l’esponente di Fratelli d’Italia – accusato e poi condannato per il rogo di Primavalle, in cui militanti di Potere Operaio diedero fuoco alla casa del segretario del Movimento Sociale Mario Mattei, provocando la morte di Virgilio e Stefano Matteo di 22 e 10 anni. Ecco perché invito il sindaco e la giunta a ripensare al proprio proposito. Possiamo anche ragionare insieme su Dario Fo, in quanto illustre nostro concittadino. Ma fermiamoci lì”.