
Annachiara Cavallone (Newpress)
Varese, 3 marzo 2016 - Donne e immigrati. La sinistra varesina punta su questi temi per la corsa a Palazzo Estense e lo fa compiendo due scelte ben precise: Annachiara Cavallone candidato sindaco e uno tra Thierry Dieng o Daniel Yapo Yapi capolista.
Annachiara Cavallone, 37 anni, laureata in Lettere, ha lavorato come insegnante e oggi è referente di un progetto del Parco Campo dei Fiori. È assessore alla Comunicazione del Comune di Daverio ma vive a Varese. Pur non essendo mai stata iscritta è vicina alle posizioni di Sel e in particolare all’esperienza de L’Altra Europa con Tsipras, la lista nata in occasione delle Europee del 2014, e fa parte di «Possibile», il movimento che a livello nazionale fa riferimento all’ex Pd Pippo Civati.
Sarà lei a guidare la sinistra varesina che non si riconosce nel Partito democratico, un raggruppamento eterogeneo che mette insieme Sel e comunisti orfani di Rifondazione e del Pdci, movimenti radicali e parte della Cgil. La sfida è quella di ritagliarsi uno spazio non di pura testimonianza alla sinistra del Partito democratico (anche in prospettiva ballottaggio), puntando sul fattore rosa dell’unico candidato donna in corsa per Palazzo Estense (sui sei in totale) e sulla consistente comunità immigrata varesina. Capolista sarà infatti uno straniero, il franco-senegalese Thierry Dieng oppure l’ivoriano Daniel Yapo Yapi, già candidato cinque anni fa con il Pd.
La lista sarà presentata ufficialmente nei prossimi giorni, insieme al simbolo ancora in fase di studio così come il nome: le ipotesi al vaglio sono «Varese al futuro» e «Varese 2030». Questa sera, invece, ci sarà una riunione tra le varie anime che compongono la lista nel corso della quale, salvo clamorose sorprese, ci sarà la formalizzazione della candidatura di Annachiara Cavallone.
Nel frattempo anche Davide Galimberti, il candidato del Pd che ieri sera ha illustrato il programma in un incontro pubblico al Twiggy Café, si attrezza per coprirsi a sinistra. A sostenere la sua corsa ci sarà infatti anche Dino De Simone, il candidato più a sinistra delle primarie che ha deciso di promuovere una lista «arancione» sul modello Milano, dove la sinistra orfana di Giuliano Pisapia sostiene comunque la candidatura di Beppe Sala. La lista, cui nome e simbolo saranno presentati a breve, avrà una forte impronta ambientalista e punta soprattutto a non disperdere il pacchetto di voti raccolto da De Simone alle primarie del Pd del dicembre scorso.