Gallarate - Andrea Cassani fa il bis. Il 39enne ingegnere leghista, già vincitore nel 2016, stavolta ce l'ha fatta al primo turno. Un successo che era nell'aria e che si è fatto sempre più probabile via via che passavano le ore. Tanto che, poco prima delle 20, la sfidante Margherita Silvestrini, sostenuta da un'ampia alleanza di centrosinistra, ha chiamato il primo cittadino uscente, riconoscendo la sconfitta. E dopo le 21 Cassani, che si era presentato alla testa di un'intesa di centrodestra formata da Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, civica Cassani sindaco e Centro popolare Gallarate, si è presentato a Palazzo Broletto, sede del Comune, per festeggiare il successo con i suoi supporter.
La giornata elettorale
Cassani, dicevamo, in testa fin dalle prime battute, con una percentuale che si è attestata subito al 52,79%. Molto più lontana Silvestrini (con lei c'erano Pd, Città e vita, Officina urbana, Azione e Margherita Silvestrini sindaco), che è rimasta sempre staccata di circa 20 punti, al 34%. Poche speranze per gli altri candidati: Sonia Serati, sostenuta da +Gallarate e Gente di Gallarate ha ottenuto il 6,44%, Massimo Gnocchi di Obiettivo comune Gallarate è arrivato al 5,03%. Ha chiuso il gruppo Tiziano Fracchia (Italexit) con una percentuale intorno all'1,74%.
Le dichiarazioni
Margherita Silvestrini, nel riconoscere la sconfitta, ha voluto addossarsi le responsabilità di un risultato che lascia pochissimo spazio alle recriminazioni. "Non è andata come speravo e come speravamo - ha affermato - Nonostante l’inadeguatezza e le ferite delle inchieste giudiziarie questo sindaco ha riottenuto il consenso dei cittadini di Gallarate. Noi, la coalizione che mi ha sostenuta e la comunità dei volontari e dei sostenitori abbiamo percorso un lungo tratto di strada, entusiasmante e ricco, ma evidentemente non è bastato. Gli errori commessi - ha chiosato con brutale onestà - sono solo miei. La responsabilità del risultato è mia".
Di tutt'altro tenore le prime dichiarazioni del confermato Andrea Cassani. "Abbiamo fatto una campagna onesta - ha affermato il giovane leghista, considerato fra gli uomini più vicini a Salvini in Lombardia - mentre gli altri hanno fatto solo una campagna elettorale contro. Il referendum pro o contro Cassani ha visto vincitore Cassani, anche il risultato della civica Cassani sindaco è significativa