Varese, 2 giugno 2018 - «Giancarlo Giorgetti come sottosegretario alla presidenza del consiglio è una garanzia». Il Governo finalmente c’è e Varese ha un ruolo di primo piano. Giancarlo Giorgetti, il “Gianni Letta leghista” come è stato ribattezzato, è uno degli uomini del momento. «Avevate dubbi?». Il primo a descrivere la personalità di quello che, a tutti gli effetti è uno dei varesini più potenti d’Italia, è Matteo Bianchi. Sindaco di Morazzone, ci tiene a sottolinearlo, neo parlamentare e segretario provinciale del Carroccio. Si potrebbe pensare che così Giorgetti giochi in casa. «Non è vero – spiega Bianchi – il movimento in passato è stato critico quando doveva esserlo. Anzi è stato ancora più critico con i propri militanti e dirigenti. Ma il giudizio su Giancarlo può essere provato da chiunque. È stato sindaco, quindi sa esattamente cosa significa amministrare nel modo più complicato. Un Comune è una macchina complessa. È la palestra migliore».
Gli amici leghisti vogliono smontare anche l’immagine di uomo algido e spigoloso. «È di un’umanità straordinaria – prosegue Bianchi – ha avuto per Varese e il nostro territorio un’attenzione che è una garanzia per l’Italia intera». Il padre, Natale, scomparso nel 2013, è stato presidente della cooperativa dei pescatori del lago di Varese, Giorgetti è noto anche per essere un grande tifoso del Varese Calcio (oltre che del Southampton) spessissimo sugli spalti a tifare i colori della sua città. È lui che ha condottole trattative per il nuovo governo, tenendo i contatti con ilMovimento 5 Stelle anche quando i rapporti con la Lega sembravano volgere al brutto. Un ruolo per lui abituale, fin dai primi passi in politica. A Varese ha coagulato intorno alla sua figura un nucleo di sostenitori, quasi una “corrente”, i cosiddetti “giorgettiani”
«Un uomo intelligente – dice Emanuele Monti, consigliere regionale per la Lega - un politico vero che ha esperienza senza mai essere stato riciclato. È sempre stato figura di primo piano, ma non ha mai ambito a cariche particolare. È un uomo che si è messo al servizio di un ideale: il nostro. Credo che questa, insieme alle sue capacità, sia la miglior garanzia per tutti i cittadini». VARESE avrà un interlocutore privilegiato? «Giancarlo certo non ha mia dimenticato la sua storia – spiega Marco Pinti, consigliere comunale per la Lega a Varese – oggi il suo compito è più grande. È garante degli italiani. Ma Varese è nel suo cuore. Siamo felici che abbia un ruolo che merita. Chi lo conosce da anni sa di cosa parlo. Preparato, intelligente, politico, mai riciclato. Attento ad ogni questione. Varese non avrebbe potuto essere rappresentata meglio di così oggi».