MARIAROSA MAIOLI
Sport

Le bimbe dell’Airoldi Calcio contro la violenza sulle donne: ecco il video

Cosa significa “amore” per una bambina e qual è la differenza tra uno schiaffo e una carezza? “Chi ti vuole bene non può farti del male” e il rispetto significa anche accettare un no, rispondono le giovani calciatrici

Origgio, il settore femminile contro la violenza di genere

Origgio, il settore femminile contro la violenza di genere

Origgio (VA), 24 novembre 2023 – Il video della squadra femminile dell'Airoldi Calcio è diventato virale in poche ore: in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, alcune giocatrici femminili della società sportiva hanno contribuito a dare il proprio parere su temi che ruotano intorno a un problema ancora troppo radicato in una società civile. Già dalla sua ideazione la società sportiva di Origgio (Varese) ha cercato di unire sport e inclusione, come riferisce Carlo Ambrogio, responsabile del settore femminile, ponendo sullo stesso piano calcio maschile e femminile, scelta non scontata per uno sport che in Italia è seguito e praticato più da uomini che da donne. Nel video pubblicato sui canali social della società, alcune bambine di otto, nove e dieci anni dell’Airoldi Calcio, rispondono ad alcune domande della loro allenatrice, Sharon Porfidio, che chiede cosa vuol dire "amare", cosa vuol dire "rispettare", qual è la differenza tra uno schiaffo e una carezza.

Le parole delle bambine

Le risposte stupiscono per la loro profondità e sincerità: temi che vengono ogni giorno sovvertiti dalla violenza quotidiana sono spiegati semplicemente da bambine che, val la pena sottolinearlo, non stavano leggendo nessun copione. "È meglio uno schiaffo o una carezza?" e all'unisono rispondono "Una carezza, perché uno schiaffo fa male" e perché aggiunge Giorgia, "una carezza è un gesto d'amore".

E allora, cosa significa per una bambina di otto, nove, dieci anni la parola amore, termine di cui ogni giorno sentono parlare? "L'amore è tutto e chi ti vuole bene non ti può far del male". Margherita spiega che chi ama vuole bene, vuole tanto bene e non lo prova chi si disinteressa dell'altro, non lo provano due persone che non si guardano e non si parlano: "Quando ci si vuole bene" dice Margherita "ci si parla e si parla dei propri sentimenti". È un'amicizia che dura tanto ed è qualcosa che rende le persone felici, qualcosa che non va distrutto e sì, ha a che fare con le coccole, come sostiene Flavia. "Cosa significa quindi il rispetto?" incalza l'allenatrice: rispettare non è guardare dall'altra parte se qualcuno cade ma dargli una mano per rialzarsi, e, sottolineano Vera e Sofia, rispettare è una promessa e significa accettare anche un no. La società Airoldi Calcio non è nuova nella promozione di programmi di inclusione, sostenendo e prendendo parte a progetti di volontariato, rendendo la società a 360 gradi: un impegno non solo nella singola disciplina sportiva ma anche nel sociale. Come riferisce Carlo Ambrogio, il motto stesso del progetto societario è quello di non puntare sui risultati ma sul percorso, tenendo a mente che vengono allenati i bambini e le bambine del futuro e che lo sport è strettamente interconnesso all'inclusione. In occasione del 25 novembre, giornata internazionale della violenza contro le donne, la società promuoverà una staffetta in cui tutte le squadre sui campi da gioco si passeranno uno striscione contro la violenza di genere: la squadra femminile under 12 è la prima che scende in campo con lo striscione, per passarlo all'under 14 che giocherà successivamente, poi le under 15 in trasferta riceveranno lo stesso striscione per consegnarlo all'under 17, a conclusione della giornata.