Un inverno di incertezza. È quello che attende i minori ucraini ospiti in Valle Imagna dal 20 marzo 2022, provenienti dall’orfanotrofio di Berdjans’k, a 80 chilometri a ovest di Mariupol. La Commissione territoriale di Brescia (ministero dell’Interno) ha rinviato a marzo i colloqui fissati con i ragazzi che, attraverso il tutore italiano, hanno chiesto la protezione internazionale (di non fare ritorno in patria, come invece chiede il governo ucraino), inizialmente previsti a dicembre. Sono le audizioni per valutare la richiesta di 8 ragazzini ospitati nelle ex scuole di Bedulita e di 24 ospitati nell’ex colonia Stella Mattutina di Rota Imagna (complessivamente i ragazzini ospiti in Valle Imagna sono 46, 38 a Rota e 8 a Bedulita). E intanto da Kiev e Mosca giungono notizie sempre più preoccupanti e in Ucraina è stata dichiarata l’allerta aerea a causa dei bombardamenti russi.
"Il loro più grande desiderio – spiega il sindaco di Bedulita, Roberto Facchinetti – è che ci sia un po’ di chiarezza. La domanda di protezione internazionale è stata presentata specificatamente a causa della guerra in corso. Non sappiamo se a marzo sarà o meno finita, che rischi ci saranno. Tra l’altro, le strutture che ci hanno mostrato mesi fa, dove il governo ucraino intenderebbe trasferirli, si trovano in zone dove i missili sono già arrivati". Il riferimento è alla zona di Dnipro, dove settimana scorsa la Russia ha colpito con un missile balistico ipersonico.
"Questa incertezza non aiuta – sottolinea Diego Mosca, incaricato dall’istituto comprensivo di Bedulita di seguire gli alunni stranieri –. Arriviamo da un’estate difficile, nel corso della quale è stato chiesto ai minori ucraini anche per quattro volte cosa volessero fare. Bisogna prendere una decisione al più presto". Che Natale sarà per i giovani profughi? "Di normalità, anzitutto – risponde Facchinetti –. Oguno di noi dà il massimo per loro. In questi anni ci siamo inventati decine di gite, proposte, corsi, attività e le famiglie che li hanno accolti e continuano a farlo nei fine settimana o per qualche ora al giorno non mancano di far loro regali".
Michele Andreucci