Voulez vous danser? L’esaurito incassato in prevendita ben otto mesi fa (nonostante primi posti da 207 euro), la dice lunga sull’attesa che circonda il debutto milanese di André Rieu, in concerto domani al Forum coi suoi valzer, la sua Johann Strauß Orchestra e quell’allure un po’ kitsch che ne fa da decenni il primatista per eccellenza della musica da ballo europea. Sì, debutto in concerto davanti al pubblico di casa nostra alla bella età di 75 anni nonostante “André Rieu Live in Tuscany” l’abbia registrato nel 2003 in occasione di uno speciale della rete televisiva americana Pbs in piazza della Repubblica a Cortona.
Sulla scena dal ’78, da quando, divenuto secondo violino dell’Orchestra Sinfonica del Limburgo assunse pure la direzione artistica dell’orchestra da salone “I Glissandi”, poi conosciuta come Maastricht Salon Orchestra e, successivamente, appunto, come Johann Strauß Orchestra, il violinista-compositore olandese ha afferrato la sua grande occasione nel ’94, grazie a una personale versione del Secondo Valzer dalla “Suite per orchestra di varietà“ di Dmitri Shostakovich si rivelò un successo travolgente, mantenendolo per 30 settimane nella Mega Top 50, l’hit-parade dei Paesi Bassi. "Grazie all’esecuzione live di quel brano allo stadio nell’intervallo di Ajax-Bayern, a fine anno nei Paesi Bassi vendetti più dischi di Michael Jackson", ricorda. Ad alcuni l’idea di ricreare nel set di alcuni suoi concerti il castello di Schönbrunn potrà anche sembrare indigesta, ma l’uomo-impresa (nel 2008 ha dovuto dare in pegno alle banche gli strumenti dell’orchestra per evitare il crac finanziario, ma l’anno dopo s’è prontamente rifatto fatturando oltre 67 milioni di euro) rimane amatissimo. Un uomo col carisma “alla Elvis” come assicura il Washington Post (in scaletta spesso c’è pure “Can’t help falling in love”). "Il valzer ha un ruolo molto importante nella mia vita, è il mio modo per esprimere positività, per portare allegria al mondo - ammette - Può essere triste ma allo stesso tempo incoraggiante, quindi, si tratta di individuare la parte incoraggiante, ma anche di riuscire a vedere la vita da entrambe le prospettive. Il valzer incorpora questa attitudine, è molto interessante vedere l’effetto che fa sul pubblico: sei al mio concerto e ti lasci andare. Ti abbandoni a me e il valzer ti afferra e allora cominci a ballare". Sposato da 40 anni con Marjorie Kochmann, che si occupa di costumi e scenografie dei suoi spettacoli (Schönbrunn incluso), Rieu ha due figli, Marc e Pierre, e cinque nipoti. "Ho sempre desiderato essere sposato con una donna con la quale non solo essere felice ma anche poter lavorare", dice. "Entrambi condividiamo l’idea che la musica abbia il potere di guarire, è un dato provato scientificamente. Le emozioni sono la chiave del mio successo. Il modo in cui la mia orchestra e io suoniamo rende felici il pubblico e noi stessi. Noi siamo sul palco per donare al pubblico una serata magica. Continueremo a suonare fino a quando avrò 140 anni, quindi sono a poco più di metà strada...".