Milano, spunta il moscardino al Parco Nord: “Ecosistemi possibili anche in città”

La soddisfazione di Marzorati: la presenza del roditore nelle aree urbane è rara

Spunta il moscardino al Parco Nord: "Ecosistemi possibili anche in città"

Il moscardino, il ritrovamento è stato possibile grazie alla collaborazione tra Parco Nord Milano e l’Università degli Studi Milano-Bicocca

Una recente scoperta ha portato alla luce un nuovo abitante del Parco Nord: il moscardino, un piccolo roditore arboricolo dal caratteristico colore arancio-dorato, alquanto raro nelle aree urbane. Questo ritrovamento è stato possibile grazie alla preziosa collaborazione tra Parco Nord Milano e l’Università degli Studi Milano-Bicocca, che da anni si occupano, con l’aiuto delle guardie ecologiche volontarie, del monitoraggio della microfauna presente nell’area. La scoperta è avvenuta grazie a delle tracce rilevate, nello specifico peli del moscardino, che hanno suggerito la sua presenza all’interno del polmone verde metropolitano.

"Questo è un dato particolarmente interessante e felice, poiché indica un arricchimento della biodiversità: il moscardino, infatti, è una specie legata ad habitat boschivi complessi e il suo avvistamento qui sottolinea la buona salute e la funzionalità ecosistemica dell’area", ha sottolineato il presidente Marzio Marzorati. Questo ritrovamento dimostra anche l’importanza degli interventi di recupero nel bosco urbano. "Quella nel Parco Nord è la prima segnalazione della specie in un ambiente urbano nel nord Italia.

Dimostra che gli interventi di ripristino ambientale fatti in passato hanno permesso di raggiungere un grado di funzionalità ecosistemica sufficientemente alto da ospitare anche le specie più esigenti", ha dichiarato Olivia Dondina, ricercatrice del laboratorio di Conservazione della biodiversità dell’Università di Milano-Bicocca e guida della scoperta. Dondina, inoltre, ha spiegato come la ricostruzione di habitat funzionali nelle città possa avere effetti positivi su problemi come l’inquinamento atmosferico e acustico e come favorisca una ricca interazione tra flora e fauna locali, dato che l’habitat del moscardino qui al parco comprende siepi e filari con specie come nocciolo, rovo e rosa canina. "Questa scoperta rappresenta un importante traguardo per la conservazione della biodiversità in aree urbane, confermando che anche in città si possono ricreare ecosistemi capaci di accogliere specie rare", ha concluso Marzorati.